siccome amore è amore
a nulla rimane nulla
e il segreto del grano
più non dorme nella culla
io so di cos'è fatto amore
forma che respira
sulla cicatrice del tuo nome
e nel respiro smarrisce
ricorda e si ritrova
quella meraviglia prima
dal fiatar suo sempre rinnovata
nella giostra delle stagioni
che il mio pudore di poche lettere
subito imprigiona all'astrolabio dei dolori
e per la giostra delle stagioni io
so e dico in tanto decreto di legno
perché col corpo mio d'estasi naturale
tutto di carne spiritata
nel nome di un giorno che nome ha
quest'ora rivelata
nel sole ho conosciuta
nei sistemi temporali della notte
coi soli piedi nudi l'ho proceduta
e più fino alle livide albe del giglio
navigante dal solo fiato del nome
sospinto oltre ogni portanza
re mi son fatto viandante
eroe son caduto malato
ricco divenni indigente
amato da tutti vagai solo nei deserti
e senza più alcuna importanza
divenni l'indiventato che sempre fui
per cui la voce mia adesso
è divenuta intrinseca al messaggio
che ho smarrito essendo
ogni singola parola da che sono
mi risulta insieme stretta e infinita
e nessuna comprensione consola
quest'ansia cosmica d'amore
di cui una lacrima è galassia
e per cui la stessa vita si è partita
vela che vola e si rivela
al capriccio d'ordine e disordine
nel caotico avvenire
delle più dense fabbricazioni
qui esattamente qui
tu sei come altrove
e il verbo divino
e il suo scatenato incarnare
dell'eterno concetto
qual più chiaro segno
d'ogni altro mistero
fino ad ora tramandato
è questo sostanziare di ogni dire
che ricapitola esalta loda
ed enumera nel nulla
così per ogni primavera d'erbe
e nelle piogge estive
se ne va improvviso adagio
col passo di sempre
chi lo incontrerà
perché questo è il regno
se lo conosci sapendo
che la tua anima galleggerà
amore tutto tiene
amore tutto porta
amore tutto vede
amore tutto da
siccome amore è amore
perché nulla rimane nulla
questa sola canzone
tutto il mondo imparerà
©Gabriele Via