giovedì 10 giugno 2010

Trilogia di giugno

1


ci sarà un giorno

in cui i notiziari

non hanno nuove


il cielo appare a volte

senza una nuvola


così il mio cane si sdraia

neanche più scodinzola


un giorno

che possa sbucare

dal culo della notte

per andare in pieno sole

fino a sparire

nello scivoloso orizzonte

del domani


senza un clamore

un promemoria dettato

una rata da pagare

un improvviso alzar di naso

per l'aria cercando


quello sarebbe il mio giorno


e mi piacerebbe un giorno

sentire il cane che mi dice

mi sono rotto i maroni


ma ti basta uscire per la strada

e fare quattro passi


ché subito ti assale

quel cieco collettivo sentore

di qualcosa che potrebbe accadere

ancora o è già successo o non più

ma già ti ha lasciato la sua impronta

come l'unghia nascosta che assaggia

la frutta o meno da comperare


e quel segno ora ostinato il turista

con la sua camera fotografica

vorrebbe in giro catturare

strapparti dal volto

col suo sorriso fradicio

vuoto


e tu sei lì prigioniero

sapiente

di un giorno

normale


che fruga nei grovigli delle tasche

le chiavi di casa


2


le chiavi di casa


addormentarsi

ancora molte volte

accanto ad un sorriso

il tuo


questo è desiderare vivere


ma non è più vivere

il soprassalto che viene

informando della parola morte


notizia senza fatto

che non aggiunge e non toglie

solo sciupa il tempo per capire

che è solo tempo sciupato


e se torni ancora un giorno a

potere addormentarti

anche una sola volta

con l'antica serenità che avevi


chiamerai grazia questo stato

benedetto e libero

che sa dal tempo di ogni eternità

di non avere avuto mai

le chiavi di casa

e di non dover mai

fingere divinità


la miglior cosa

quando potresti star male

è star bene


3


spesso neppure le vedi le parole

le mani non conoscono le dita


eppure da quel che tocchi

dalla luce toccato

inizi a diramare i nomi del mondo


per entro cui la spezia del tuo cuore

ha già fornicato il suo proprio gusto

proclamato l’esclusivo amore

che distingue esamina e giudica


e crederai di conoscere così

addirittura il mondo

tu, incerta misura


per un morso di una mela

da altri ricevuta


dalla pubblicità


le parole spesso neppure le vedi

figurarsi



©Gabriele Via