martedì 22 dicembre 2009

nulla osta del canto

Allora dovrai farti molto accorto

il sopravvenire di quanto avverrà

 

come un intero treno spinge

tutto un vento davanti a sé

 

sarà il silenzio che avvertirai alla fine

prima durante e dopo l'avvenire

 

il tempo di dire, ricostruire

parvenze e immagini di senso

né pure ci sarà più

 

ciascuna cosa apparendo sarà

in tutto e per tutto

nella luminosa gloria del silenzio

dove la parola è puro atto

di bellezza che non vacilla

nulla promettendo all'ansia

che di realizzar cose ancor ti assilla

 

È così doloroso parlare delle cose

mentre che stiamo ancora respirando

pur non di ciò intesi e dolcemente

ben rapiti e nutriti

 

Noi capitati qui angeli spettinati

prigionieri della tiepida luce

del ciclo di Krebs

senza forbicine per le unghie

 

E siccome sei molto bravo

uomo contemporaneo di te stesso

nello squallido ottuso pervicace

monolocale di questo solo tempo

sai anche sbagliare strada

come si deve

 

Qualcuno ti disse che ci fu una guerra

e che la vincesti tu (o persona delegata)

vivi da allora per sentito dire,

masticando catene zuccherate,

ma sei sordo. Credi di aver studiato

Omero, e non riconosci l'elmo d'Ettore

in cui ti ho scodellato la minestra

or ora, in questa sera...

Dal Caucaso a Bombay tu credi che oggi

non abbia un solo spicciolo di debito

verso i perduti lumi di ieri…

 

Sapessi dirti quel che vedo invece

quale intensità di sentimento

 

Siamo nati per conoscere

il sapore dell'uva

e avere il coraggio in faccia

di essere un'espressione abitata

di questa semplice e buona felicità…

 

E rispondere, sia finalmente detto

coi piedi per terra a tutte le schiere,

rispondere... Nulla osta in vero

al primario compito di cantare

 

©Gabriele Via