come ombre ferite dal sole
il paesaggio delle rabbie cadute
accolgo prima che la cenere
fughi nel vento i dissapori
e ricomincio a nascere come sa
la più semplice scrittura degli occhi
ti aspetto ritornare
l'esilio guarire
sotto le parole gli occhi chiamano
la vita ed io che ho strappato
l'adultità al fango delle cose
ma i frutti cadono
più precisamente
per bastare a crescere
dove trema il tuo nome
©Gabriele Via