A Milano, a Dublino
a Dehradhun, a Santiago
a New York, Barcellona e sul monte Pollino
i neonati piangono allo stesso modo
e squarciano il torpore delle gemme
manifestando il sole del mattino
il loro urlo uguale
la querelante voce di ogni altro male
ma
riunito appena nel coacervo
dell’alito linguistico
di consigli, nenie e antiche profezie
ecco che assumerà una impronta
a cui assoggetterà un nome
e imparerà il menadito di una storia
e in un baleno
risbatterà ai quattro angoli del mondo
New York, Santiago
Dehradhun, Dublino
e, in ultimo,
a un certo punto,
con buona pace di tanta poesia
finalmente, anche Milano
Ed io - che a Livorno ci sono stato,
oltre a conoscere un po’ di stazioni -
me ne sono accorto stamane
facendo colazione:
prima per celia,
poi perché il dolore è eterno:
e tra le voci ogni carta scambia…