martedì 24 novembre 2009

cerimonioso saluto di un viaggiatore

A Milano, a Dublino

a Dehradhun, a Santiago

a New York, Barcellona e sul monte Pollino

i neonati piangono allo stesso modo

e squarciano il torpore delle gemme

manifestando il sole del mattino

il loro urlo uguale

la querelante voce di ogni altro male

 

ma

riunito appena nel coacervo

dell’alito linguistico

di consigli, nenie e antiche profezie

ecco che assumerà una impronta

a cui assoggetterà un nome

e imparerà il menadito di una storia

 

e in un baleno

risbatterà ai quattro angoli del mondo

New York, Santiago

Dehradhun, Dublino

e, in ultimo,

a un certo punto,

con buona pace di tanta poesia

finalmente, anche Milano

 

Ed io - che a Livorno ci sono stato,

oltre a conoscere un po’ di stazioni -

me ne sono accorto stamane

facendo colazione:

prima per celia,

poi perché il dolore è eterno:

e tra le voci ogni carta scambia…

 

 

 

 

 

@Gabriele Via