Da sempre la morte
è il terreno dove
politica e poesia
se la giocano
e nessuna
fino alla fine
si sente certa di vincere la sfida
se e quando da dopo il mito
si presenta ancora questa sfida in campo
La tua morte però è uno scandalo
viene ficcata dopo lo sport
nel telegiornale di mezzanotte
mischiata alla storia di un rapimento
di militari americani
e subito chiusa con un’inchiesta in corso
per chiarirne le cause
Intanto tu non hai nome
e giornali e istituzioni
religiose e laiche
si accorano invece per sviscerare
sui misteri dei fatti locali di cronaca
o sul massacro di massa
alla Love Parade di Duisburg
tutte cose dolorosamente
tristi ma già dal sistema rese trite
e di cui possiamo già anche apprezzare
diversi video con in cima
pochi secondi di piacevole pubblicità
(c’è sempre chi non perde l’attimo
dimenticando i coperchi)
senza capire a volte
cosa sia la fiction
e cosa la realtà
tu, invece continui a non avere nome
sei suicida
(sarà vero?)
un suicida militare
una vergogna
…una potenziale bomba per l’opinione pubblica
se ci fossero giornalisti
veri
liberi
colti
raffinati
e impegnati
si potrebbe iniziare una riflessione
certo, se ti avesse ucciso
uno schifoso talebano
più facile: il copione è già pronto
saresti, morendo,
diventato un “nostro ragazzo”
le metafore sportive si sarebbero
sprecate
subito avresti avuto il nome
che ora si è scelto di censurare
sulle pagine
e sarebbe apparsa la foto
di te sorridente
con la famiglia
con un fratellino più piccolo
con la fidanzata
e aneddoti da libro cuore
e avremmo scoperto che
eri là per pagarti la casa
o aiutavi qualcuno coi
soldi onestamente ricavati dalla guerra
il presidente
io ne sono sicuro
avrebbe subito detto qualcosa
come è nelle sue prerogative
anche il papa forse
che oggi
ha speso parole di circostanza
per i ragazzi morti in Germania
di cui ha appreso
e per cui ci ha detto
di aver pregato
forse anche lui avrebbe
querelato al cielo
qualche segno,
ricordato al mondo
di Dio qualche messianico sogno
come nelle sue prerogative pastorali
ma tu
ragazzo mio
scegliendo di morire
sopra gli schieramenti
con mano tua
saresti una notizia così potente
quasi un assurdo vangelo
che diventi invece scandalo
vedrai che presto diranno che eri malato
che i tuoi nervi hanno ceduto
troveranno in famiglia
il germe, il neo, il precedente
o in una storia della tua infanzia
o dell’adolescenza
o di un amore infranto
forse anche che sei frocio
scusa: che lo eri
ma stai pur certo che nessuno
specie politici e giornalisti
vorrà rivolgere a Dio
al cuore del mondo
ad ogni persona
la domanda
se per caso
non ti abbia ucciso proprio la guerra
e che tu, forse il solo
l’hai vinta
(romantico?)
e che il tuo segnale
è monito
(idealista?)
alla follia
che gioiosamente
perpetriamo tutti
tra quotidiano uso di social network
e mensili scambi monetari
con distanza di videogioco
quella per cui un papa
che io ricordo con amore
definì avventura senza ritorno
e per cui disse
MAI PIU’
vibrando
oltre il corpo stesso di ogni parola
come nessuno
ripeto
nessuno
nessuno dei proci pagliacci
cha amministrano per carenza di personale
oggi saprebbe ridire
rifare
tu sei allora
(se mi permetti la mia
dolorosa immaginazione)
il mio milite ignoto
il combattente
che si è convertito
scandalosamente libero
e il tuo segnale
è un dovere civile che venga raccolto
raccontato reso simbolo e confine
per tutti
(non so i tuoi segreti motivi
amico mio, ma tra tutti
questi scelgo di immaginare)
Morto di guerra
più di ogni altro ferito
più di ogni eroe
che abbia perduto la sua vita
nello scontro a fuoco col nemico
Parola così priva di senso
dopo Brecht e Ungaretti
e dopo la società delle Nazioni
e l’Organizzazione delle Nazioni Unite
o…(basterebbe?) dopo il vangelo di Gesù
che del nemico disse non che non esiste
ma che va amato
se ricordo bene
eppure oggi
nell’era della complessità
è ancora così in voga
“ma non c’è scandalo
laddove c’è amicizia
semplicità e valori umani semplici”
Noi non siamo amici
non siamo semplici
non abbiamo valori umani
La guerra è uccidere
e chi a un certo punto
pagato per farlo
capisce il peccato mortale
e piuttosto uccide sé
ha vinto tutte le guerre
vomitando sulle bandierine dei pazzi generali
la più cruda verità
“L’Italia ripudia la guerra
come strumento di offesa
alla libertà degli altri popoli
e come mezzo di risoluzione
delle controversie internazionali”
Tu l’hai ripudiata
con un improvviso gesto
disperato repentino vivo e onesto
per un imprescindibile motivo di coscienza
hai operato una cieca obiezione radicale
forse non sapremo mai il tuo segreto
forse
non sei stato aiutato
la carcassa della tua divisa
da giorni girava per corridoi
tende centrali mense
ti hanno lasciato solo
col tuo rovello
ti è chiesta obbedienza
nel lungo lavaggio del cervello
al punto che se uno lo ordina
tu devi uccidere
(cioè devi crocifiggere Cristo
ancora e ancora e ancora)
per difendere le radici cristiane
di questa nostra parte del mondo
forse qualcosa si è inceppato
e come macchina
funzionavi maluccio
una valvola è saltata
ed io dovrei ora dirti che Gesù però ti ama
certo ma sottolineo pure che è morto
di omicidio volontario in ogni cuore
che ti ha lasciato solo
ed è finito ancora in croce
quando non hanno detto il tuo nome
quelli del comando
quelli dei giornali
e forse domani
assieme a te e a lui
-che tanto ci è abituato ogni giorno-
crocifiggeranno ancora
verità, giustizia, bene comune…
come sempre adesso
ogni volta che credo di capire
io ho paura di sbagliare
Così dopo avere urlato
al cielo degli uomini
il mio strazio civile
ora che mia figlia
ha l’età di mia mamma
quando sentiva le bombe cadere
ed io sono cresciuto
scrivendo temini contro la guerra
commentando le frasi di Einstein
prego
stanotte
per te
per la tua famiglia vera
per il mio logoro e corrotto paese
che si suicida come hai fatto tu
ma più cieco
perché balla e balla e ride
e si fa le foto
e se le racconta
fino a che anche il sangue
non ci convinciamo
che possa diventare
ottima marmellata
e intanto la nave
sarà del tutto
sprofondata
Ora prego
perché l’anima desideri
una meta migliore
se pure di questa amara festa
molto più lontana
arrivederci
io ti rispetto col principio
sgomento della capra
e del suo dolore eterno
e non so neppure
se augurarmi
di conoscere il tuo nome
ho paura
che da domani
i cani inizieranno a sputare
©Gabriele Via Bologna 25 luglio 2010