Se volare ora non ti si addice
allora ascolta.
Puoi sempre spiccare un salto
o come un bimbetto
pernacchiare un motore di sputi
a braccia aperte correndo
per casa, in cortile o nei prati.
Puoi sognare, o aprire gli occhi.
Sui tetti e per le notti asciutte
vagabondo pensiero di latte
camminando più o meno felice
io senz'altro io o senza non io
ovunque cercando belando
il volto qualunque di Dio
o i volti felici consumata la sera
in indugi speranti
e le braccia rapite agli abbracci
di amori tanti
essere dunque in Cristo
come sciogliere un nodo bislacco
con tutto quel che comporta
ma anche senza
e alla mecelleria dei martiri
suggerire l'ascolto di Nicodemo
ché un bambino non ci mette di meno.
Nessun animale è cattivo in natura
si dice. Ma se ha fame, è ferito
o ha paura... Allora lo devi temere.
È l'uomo cos'è? E tu sei così cieco
da non vedere che l'uomo è
quell'unico animale che nella fame
nasce, con la paura convive
e la ferita, nascosta, la porta
chiusa dentro il cuore, per l'intera vita?
Perciò: prenditi cura dell'uomo
nutrilo, confortalo, medica le sue ferite
e se non lo fai col cotone o col pane
provaci almeno con ispirate parole
come anch’io provo di fare
E vedrai: nessun animale è cattivo
nemmeno l'uomo, né Socrate
o Aristotele, né Giuda o Maometto.
La cura è la lingua che si salva
da Babele. La cura non crolla
la cura non muore, perché
prima di parlare ama
Vagabondo pensiero di latte
sui tetti e per le notti asciutte
Restiamo insieme questi pochi minuti
capace ancora che amor ci sorprenda
Possiamo fermarci ovunque qui
montare in poco la nostra tenda
Ascolta
questo silenzio ci guida
fin dove hanno la casa i gufi
Oltre, subito al di là
soffia il vento della sola eternità