giovedì 10 dicembre 2009

Il nostro mestiere

Il nostro mestiere
parole. Utensili luminosi o lividi
temperati su ghiacci e vulcani
sentinelle invisibili o sguaiate di verità

E come avviene meravigliosamente
che fra mezzo le parole ad un certo 
punto, come la pinna dimentica
di un'orca appare e quasi tutta
si mostra la vita

Ma c'è un pomeriggio
che il cielo ti dipinge in faccia
quell'appetito di mare
e una luce, un colore, un temperamento
che è lì offerto a chi non lo desideri,
ché il desiderio di sé dipingendo
il mondo e tutto trascolora,
mentre quel momento
di vergini cellule e maturi respiri
è fatto per la sola poesia
e null'altro dovrebbe
coglierlo violarlo di un grado
o invitarlo a una smorfia
nel solco di un'abitudine cieca

C'è un punto in cui si incontrano
i punti che non si incontrano
è un altrove dentro il cuore
lo spicchio tondo di un tutto
la vita in cui credo
il mare in cui mi tuffo

C'è un respiro
dove chi parte incontra chi giunge
e per un attimo si cambiano parte

Prova a chiedere loro
che indichino il punto sulla mappa

quando quel che vuoi dire
dalle parole più non si stacca




©Gabriele Via