
giovedì 26 novembre 2009
La poesia è una cosa troppo grande
perché la sola architettura di un racconto
vi si affacci col pretestuoso progetto
di recingere, contenere, delimitare,
governare con ragione il suo territorio
il suo ambito linguistico… Non si può.
A un certo punto un gallo canterà,
si farà giorno, verranno le ombre della luna;
ancora non avremo chiarito dove
ficcare il primo picchetto,
aprire veramente il cantiere…
…Allora ci guarderemo stupiti
nude le mani e una lenta stilla
cadervi trafitta nel sole di domani
la poesia è una cosa troppo grande
e ricomincia sempre a volare
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