domenica 20 dicembre 2009

Apocalisse di giorni non solenni

digiuni silenziosi che sfociano

 

dapprima ognuno è proprio convinto

d'essere giunto per una ragione

 

so cos'è stata la mia vita fin qua

e una parte del dolore rimane

 

un catarro acre che non si scioglie

non riceverà nome, non avrà luce

 

non mi consola pensarla come alcuni

nel vento urla un mistero: acciuffalo.

 

perché la società non è un'arca

ma il rimorchiatore dal porto al mare

 

e vedere e sentire insieme

essere l'utilizzo di una materia

 

sottile pulviscolo che anima

abitando il sogno, la memoria e

 

ogni narrazione liquida e viva

la notte da percorrere che crea

 

il parto finale della tua luce

scoprire nella pioggia che l'arca sei tu

 

il giorno che costruisci la porta

devi non sapere chi un giorno busserà

 

molti scoprono tardi che la fede

è proprio questa roba qua

 

©Gabriele Via