venerdì 5 febbraio 2010

Ho toccato un cielo di pochi giorni

Ho toccato un cielo di pochi giorni

nel crocevia delle rose

il naso esausto nel cuore del mondo

 

ma prima, poco prima di partire

mi è sembrato di capire

rovinando il sogno

in un volto a caso colto ridere

 

La poesia da sola non ce la fa:

ha problemi di spazio, di capacità.

 

È tutto un groviglio

che dà ragione al carnevale

e non risolve la questione

 

Forse lo slancio disbroglia nel tuffo

"il consueto inganno"

 

Forse neanche gli angeli ce la fanno

 

Se ce ne usciremo con un premio

nessuno per scienza ce lo può dire

 

C'è però già dato un sacro ufficio

nella speranza: la cura da offrire

 

il sapore masticato della croce

della vita, questo sapore

 

e questi ancora occhi per vedere

a lume di naso contro il mondo

tutto o in parte il nascere infinito

la sua luce di pienezza

che urla e si scatena

nel volto buono dei fanciulli

 

La poesia da sola non ce la fa

dobbiamo accreditare nuove misure

 

arriva un giorno, in verità

che ti sarà chiesto di giocare

tutti i gesti delle tue preghiere

similmente adoperati

come lo furono le paure

 

E nella sola luce di un cortile

il crocevia delle rose

la legge, la luce del mondo e la luna

 

il bambino ama ancora e prima

di sapere cosa dire

affidato solamente alla fortuna

 

 

©Gabriele Via