Ho toccato un cielo di pochi giorni
nel crocevia delle rose
il naso esausto nel cuore del mondo
ma prima, poco prima di partire
mi è sembrato di capire
rovinando il sogno
in un volto a caso colto ridere
La poesia da sola non ce la fa:
ha problemi di spazio, di capacità.
È tutto un groviglio
che dà ragione al carnevale
e non risolve la questione
Forse lo slancio disbroglia nel tuffo
"il consueto inganno"
Forse neanche gli angeli ce la fanno
Se ce ne usciremo con un premio
nessuno per scienza ce lo può dire
C'è però già dato un sacro ufficio
nella speranza: la cura da offrire
il sapore masticato della croce
della vita, questo sapore
e questi ancora occhi per vedere
a lume di naso contro il mondo
tutto o in parte il nascere infinito
la sua luce di pienezza
che urla e si scatena
nel volto buono dei fanciulli
La poesia da sola non ce la fa
dobbiamo accreditare nuove misure
arriva un giorno, in verità
che ti sarà chiesto di giocare
tutti i gesti delle tue preghiere
similmente adoperati
come lo furono le paure
E nella sola luce di un cortile
il crocevia delle rose
la legge, la luce del mondo e la luna
il bambino ama ancora e prima
di sapere cosa dire
affidato solamente alla fortuna
©Gabriele Via