C'è un ricordo di uno che ti ignora
senza intenzione, cui invece ti avvinghi
per entrare nella sua considerazione;
pretendendo inutilmente il suo accesso
per cieca forza alla clausola della tua
piccola confusione
nascono così perdite di tempo
amicizie rare e risse
fino al giorno in cui
ogni colore torna solo vedere
e tu sei proprio come ogni altro
ignorante e sublime ad ogni apparire
ma non ha nemmeno nome quest'ora
quando una pace possibile da dentro
trema nei propositi del cuore
a me è sembrato d'esser felice
tante di quelle volte
anche se tutte insieme ancora
non fanno la felicità
ché lei non vuol stare sul comodino
figura certa in una cornice
o appesa tra polvere e tarme
come un trofeo
preferisce passare un bel giorno
ignorarti e aspettare l'impulso
della tua zuffa
poi squarcia il velo del mondo
e ci si tuffa.
Ora tu però non la seguirai:
lei non può fare altro
che il giro dell'orto e lo sai
lo sai tanto bene come fossi un po'
anche tu già un poco morto.
Ma il sapore di questa pace
con la tua gioventù
sono le vere aliche nessuno vedrà più
©Gabriele Via