lunedì 29 marzo 2010

N. e A.

L’occhio amico si posa

sul tuo vero volto

anche se non lo sa


e non importa che sia un giorno

un mese di prove e misure

o il rotocalco stanco di una intera vita


ma come il cardello che arriva

coi suoi colori brevi e intensi

ti becca all’improvviso il cuore

per un seme spicciolo

di cardo vivo


e diventa suo per un istante

il tuo segreto nome

la tua notte tiepida


una melagrana aperta

uno strappo un crepito

un debito in dono

e per dono


sul violino muto del respiro

che trasale

e si innamora

chissà come ancora

di una immacolata concretezza

ma con la sete di un verbo

dal vento scostato

che un altro giorno porta

un altro mondo volge

nell’atmosfera e tra le tende


a cui già ho prestato il nome

arruffato della mia vita intera


©Gabriele Via