mercoledì 14 aprile 2010

la cosa strana

La luna tramonta

a debito della vita


a un minimo segnale

lo scoiattolo molla la presa e

corre: sa lui dove andare


ad altro segno invece

si accuccia in una buca

e lascia fare al sole


o dei moti rivoluzionari terrestri


ma la cosa strana

è che ci arrivi tu


meglio sarebbe col guizzo improvviso

al centro di una capriola di fumo


o con lo sguardo autunnale del cuore


ma ci arrivi, in ogni caso


e se così comprendi

che non potevi che arrivare lì

veramente


allora (dimmi)

che sapore avrà il ciclo della brezza

questa luce nuova nel sole

e l’aria leggera

che riconosce ancora la tua faccia

in uno squaderno di fatti che fattano


la cosa strana

è proprio questa


e forse per questo

meglio il cuore tenace o la luce

di una visione assurda che soqquadri


che il dolore puntuale degli organi

il pungolo, il giogo, o la frusta

le porte chiuse dei sogni rotti

il corteo di macerie

che indietreggia verso il progresso

la sua promessa vecchia


ma c’è dell’altro per questa dignità

e c’è di più, se solo la pianti per un po’…


lo dice ad ogni primavera

la nuova foglia che fulmina il cielo

lo scoiattolo che arriva

quello che corre

forse anche un poeta o una canzone

intrappolando il senso

in un arcano maggiore


ora però

questo, tutto questo,

potrebbe anche bastare

solamente


ma ricordiamoci

uscendo

di andare con un sorriso

ai migliori ricordi

ai giorni increduli

e i doni ricevuti

senza lo sapere

che è sempre il sole

o dei moti rivoluzionari terrestri

e tutto quel che capiamo

tacendo o nel dire


e questa cosa strana ancora

nonostante tutto


che ci puoi arrivare

semplicemente

perché sei quel che sei


il debito pagato sei tu



©Gabriele Via mercoledì 14 aprile 2010